Funzione di trasferimento di sistemi meccanici
Per la legge di Newton della Fisica classica, è noto che un corpo, inizialmente fermo, sotto l'effetto di una forza f(t) variabile nel tempo (in assenza di attriti) subisce un'accelerazione e si mette in moto con velocità v(t).
Esiste un legame fra la sollecitazione ( la causa forzante ) f(t)
e la risposta del sistema costituito dalla velocità; noi vorremmo trovare
questo legame. Rappresentato con lo schema a blocchi sopra disegnato,
questo legame è dato dalla funzione di trasferimento G(t).
Per la legge di Newton ( II legge della Dinamica ) dunque:
poi
quindi
Si nota che in questo tipo di problemi la conclusione è sempre una equazione
integro-differenziale più o meno articolata e più o meno difficile da
risolvere.
Per ragioni di comodità di calcolo, talvolta, si preferisce usare un approccio
attraverso la trasformata di Laplace; per il teorema III qui
visto :
è stata fatta l'ipotesi che il corpo fosse inizialmente fermo. Si ricava:
G(s) è la funzione di trasferimento del sistema.
Nota la f.d.t. la risposta v(t) del sistema dipende esclusivamente
dalla forza in ingresso, se ipotizziamo che questa sia costante:
avremo
di conseguenza
se invece di studiare il legame fra forza applicata e velocità ci interessa avere come variabile di uscita la posizione x (spostamento) dell'oggetto considerato
si
ha
e
anche
torniamo alla seconda legge della Dinamica
sempre
per il teorema III di Laplace
applicata
allo spostamento x
se ipotizziamo che la posizione iniziale sia x=0 e che la velocità iniziale sia nulla x'=0
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con
anche in questo caso, per semplicità, pensiamo di applicare una forza costante; risulterà essere
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quest'ultima coincide, ovviamente, con la della
Fisica classica, ottenuta coi metodi dell'Analisi Matematica.
La presenza di dell'attrito viscoso si caratterizza in Meccanica con una forza resistente
(
negativa perché si oppone alla direzione della forza agente f )
con β=coefficiente di attrito viscoso mentre v=velocità;
il principio di D'Alembert afferma:
m·a=forze attive + forze resistenti
supponiamo di voler determinare la velocità mantenendo la forza come variabile di ingresso.
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mantenendo le stesse ipotesi sulle condizioni iniziali ( per t=0 ) con f(t)=fo.
mentre
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dalla tabella delle trasformate si ha
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Oscillatore armonico
E' il caso delle vibrazioni forzate di una molla già viste, dove il principio di D'Alembert viene scritto come
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supponiamo di voler stabilire la relazione fra velocità e forza senza che vi sia smorzamento β.
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Dai teoremi sulla trasformata sappiamo che se
la
funzione di trasferimento
poi sostituendo la f(s)
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con
Oscillatore smorzato
Il caso delle oscillazioni smorzate è già stato valutato nel caso della molla
con
le stesse valutazioni fatte prima avremo
nel campo della variabile complessa s:
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anche
in questo caso se
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la risposta nel tempo dipende dalle radici del trinomio al denominatore; se ammettiamo due radici reali distinte a e b si può applicare la formula dalla tabella:
Se le radici sono reali coincidenti pari ad a, si applica la
altrimenti si applica la
con e
si
nota inoltre
e
quindi
Moto rotatorio
In Meccanica applicata, è il problema di un albero soggetto ad una coppia
che deve essere trasmessa.
I Fisici preferiscono parlare di un cilindro in rotazione di momento di
inerzia pari a J sotto l'azione di una coppia C che nella
letteratura può anche essere chiamata MT ( momento torcente
) o τ ; con θ viene indicato l'angolo formato
con un asse convenzionale mentre ω è la velocità angolare.
E' dimostrato
che risulta:
o
meglio
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applicando il teorema III di Laplace
imponendo come condizioni iniziali θ(0)=0 e ω(0)=0
si ha
la funzione di trasferimento fra lo spostamento angolare θ e la coppia è
se si vuole trovare la risposta nel dominio del tempo, basta antitrasformare. Nell'ipotesi che il sistema sia soggetto alla coppia costante Co con
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in presenza di attrito viscoso, la coppia deve bilanciare anche quest'ultimo
di
conseguenza
con
le stesse condizioni iniziali di prima
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Il coefficiente di attrito β deve essere dimensionalmente compatibile con l'equazione impostata; se stiamo facendo un bilancio di forze si parla di [Kg/s] o [Ns/m] ; se si tratta di un bilancio di coppie ( come in questo caso ) si ha [Nm2/s].
Schemi elettrici equivalenti
Si intuisce che il comportamento di sistemi meccanici può essere ricondotto a schemi elettrici per essere in questo modo più facilmente studiato; bisogna riassumere il comportamento dei vari componenti elettrici nel dominio della variabile complessa s di Laplace.
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Gli ultimi due componenti a destra, sono rispettivamente un generatore di tensione costante di valore E ed un tradizionale generatore in alternata di valore E·sinωt.
Per il generico oscillatore si avrebbe
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facciamo corrispondere la forza applicata alla tensione e la velocità alla corrente se si vuole il circuito serie; oppure il contrario se si vuole fare il circuito parallelo.
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