Integrale di superficie
Consideriamo la funzione
Si tratta di una funzione a tre variabili x,y,z quindi, ad ogni terna di queste variabili corrisponde un solo valore di t.
I campi di esistenza di una funzione di questo tipo sono generalmente volumi o aree di superfici di solidi, dato che le terne x,y,z descrivono punti nello spazio tridimensionale.
Ad es. se diciamo che la precedente funzione è definita per x2+y2+z2 ≤ R2 vuol dire che la funzione assegnata acquista valori determinati in ogni punto interno della sfera di raggio R (e sulla sua superficie).
Allo stesso modo se diciamo che la T(x,y,z) è definita per x2+y2+z2 = R2 vuol dire che essa acquista valori determinati in ogni punto della superficie della sfera di raggio R.
Se diciamo che la T(x,y,z) è una funzione definita e continua nei punti di superficie S di equazione F(x,y,z)=0 significa che per ogni terna x,y,z che soddisfa la F(x,y,z)=0 (punti della superficie S) la T(x,y,z) risulta definita e continua.
La T(x,y,z) è dunque funzione dei punti P appartenenti ad S tali che t=T(P).
Supponendo di esplicitare la F(x,y,z) rispetto a z, cioè che l'equazione
di S sia z=f(x,y)
La funzione T[x,y,f(x,y)] che ne deriva, è funzione delle sole variabili
x,y ed il suo campo di definizione è quello della z=f(x,y) cioè il dominio
D del piano x,y che si ottiene proiettando la superficie S sul piano
x,y.
Supponendo di esplicitare la F(x,y,z) rispetto a z, cioè che l'equazione di S sia z=f(x,y)
La funzione T[x,y,f(x,y)] che ne deriva, è funzione delle sole variabili x,y ed il suo campo di definizione è quello della z=f(x,y) cioè il dominio D del piano x,y che si ottiene proiettando la superficie S sul piano x,y.
Versore normale ad una superficie
Un punto P di una superficie di equazione F(x,y,z)=0 è denominato punto semplice se in esso esistono e sono continue le sue tre derivate parziali prime
Se le tre derivate parziali sono nulle, o almeno una non esiste il
punto P è detto punto singolare.
Per ogni punto P appartenente alla superficie S (P∈S) passano infinite
curve giacenti su S. Si considera dunque la generica superficie S di
equazione
(I)
ed una delle sue infinite curve passanti per un suo punto semplice P di equazioni parametriche
(II)
E' possibile dimostrare che il vettore
valutato in ogni punto di S, è ortogonale ad ogni curva passante per P, quindi perpendicolare ad S.
Consideriamo il vettore ;
può essere descritto in forma parametrica
derivando si ottiene
Moltiplichiamo scalarmente i vettori
Questo prodotto scalare è nullo, infatti sostituendo le (II) nella (I)
derivando membro a membro rispetto a t
Il prodotto scalare tra due vettori non nulli è nullo quando i due vettori sono perpendicolari.
Essendo tangente alla curva in P, il vettore deve essere perpendicolare a quella curva.
Se si ripete il ragionamento per tutte le curve passanti per P si deduce che è normale alle tangenti a tutte le curve passanti per il punto e per definizione è perpendicolare alla superficie nello stesso punto.
Nella notazione, che usiamo, sono i tre versori degli assi x,y,z. Si ha quindi
Vengono poi definiti i coseni direttori, cioè i coseni degli angoli formati da coi tre assi cartesiani.
dove deve essere interpretato
come il versore di (cioè il
vettore di modulo 1 che ha lo stesso verso e direzione di ).
Formalmente definito come:
Se l'equazione che descrive la superficie S è espressa come
si ha dunque
è orientato in modo tale da formare sempre un angolo acuto (al più retto) con l'asse z
Nel caso in cui si abbia
si ha dunque
dall'ultima equazione si deduce che è orientato in modo tale da formare sempre un angolo ottuso (al più retto) con l'asse z
Calcolo dell'integrale di superficie
Sono chiamati integrali di superficie gli integrali doppi estesi ad una porzione di superficie curva cioè:
In questa formula S è una superficie curva mentre dS è l'elemento infinitesimo di superficie, cioè una porzione di superficie curva S tanto piccola da poter essere considerata piana.T(x,y,z) si sottintende come funzione continua.
Supponiamo che la superficie abbia equazione z=f(x,y) definita e continua in tutti i punti del dominio D proiezione di S sul piano xy. Nel dominio D prendiamo un elemento infinitesimo dσ=dxdy; se questo viene proiettato su S si ottiene l'elemento dS. Se è il versore normale a dS in un punto P ∈S la relazione tra ds e dxdy è
se l'angolo tra e il versore per l'asse z è acuto.
se l'angolo tra e il versore per l'asse z è ottuso
in ogni caso è sempre . perché dxdy e dS sono sempre positive. Eseguendo la sostituzione nell'integrale iniziale si ha
ma essendo
l'integrale di superficie si riduce ad un integrale di campo ( o integrale doppio )
Esempio : calcolare il seguente integrale di superficie
dove S è la superficie di equazione
che si proietta nel dominio D indicato.
Si ha
con
sostituendo
Calcolo dell'area di una superficie curva
Nella formula dell'integrale di superficie poniamo T(x,y,z)=1
questo ponendo z=f(x,y). Se decidiamo di operare in coordinate polari si dimostra che è:
avendo posto