Integrali Curvilinei
Integrale curvilineo del tipo
La funzione a due variabili
[I]
rappresenta geometricamente , una superficie S i cui punti hanno coordinate x,y,z che la soddisfano.
La funzione
y=ϕ(x) [II]
interpretata geometricamente, nel piano rappresenta una linea l, interpretata
nello spazio, rappresenta una superficie cilindrica.
Dato che nella [II] si intende z qualunque, l'intersezione tra la superficie
S [I] ed il cilindro [II] genera la linea spaziale γ.
Se x ed y non sono indipendenti ma sussiste la [II] allora si può dire
che la funzione z=f(x,y) rappresenta in generale una linea sghemba γ.
La forma [I] grazie alla [II] diventa, allora, una funzione ad una sola
variabile.
Nella y=ϕ(x); ammettiamo a≤x≤b.
Se F(x) integrabile, esiste l'integrale definito
[III]
Questo integrale pu anche essere scritto nella forma
[IV]
chiamato integrale curvilineo.
Bisogna sottolineare che nella forma [IV]
x ed y non sono variabili indipendenti, ma legate dalla relazione y=ϕ(x)
che l'equazione della linea l che unisce i due punti A e B.
In base a queste osservazioni l'integrale curvilineo risulta una generalizzazione
dell'integrale definito ordinario; esso va quindi calcolato ponendo:
[V]
Questa definizione vale anche in senso inverso, dunque per l'integrale definito
avendo posto y=1-x2 che l'equazione della parabola che
interseca l'asse x in -1 ed 1.
Viceversa, l'integrale curvilineo
dove l l'arco di circonferenza che unisce i punti A(1,0) e B(0,1) si può risolvere per la [V]
Esempio:
A(1,1) e B(4,2) sono due punti del piano xy che possono essere uniti
da infinite linee. Fra le tante, scegliamo l'arco di parabola x=y2
e calcoliamo l'integrale curvilineo:
per la [V] essendo x=y2 → si ha:
Notiamo come allo stesso risultato ci si può arrivare esprimendo la funzione integrando in y invece che in x usando per il differenziale dx il seguente accorgimento:
quindi
altro esempio:
Calcolare l'integrale curvilineo con y=ex inoltre con 0≤x≤1 per la [V] si ha
quindi
Dagli esempi si conclude che per la soluzione possono essere usate le due opzioni
[VI] oppure
[VII]
Integrale curvilineo del tipo
Anche l'espressione [VIII]
è una generalizzazione dell'integrale definito ordinario. Per
risolverla, occorre l'equazione della linea l ed i limiti entro cui
varia la variabile indipendente. Quindi:
a) se l'equazione di l del tipo x=ψ(y) con c≤y≤d si ha
[IX]
b) se l'equazione della linea l y=ϕ(x) con a≤x≤b si ha
[X]
Esempio:
Consideriamo i punti A(1,1) e B(4,2) uniti dall'arco di parabola di
equazione x=y2. Calcolare l'integrale curvilineo
Per la [IX] avremo
Integrale curvilineo del tipo
Sulla stessa linea l del piano xy di equazione
y=ϕ(x) con a≤x≤b
x=ψ(y) con c≤y≤d
definiamo due funzioni z=A(x,y) e z=B(x,y) entrambe continue. Per la prima funzione deve essere valida la [V] e per la seconda la [IX] cio deve sussistere
e
sommando membro a membro
dato che la linea di integrazione la stessa per entrambi gli integrali curvilinei
in modo analogo si può scrivere
Esiste l'eventualit che la linea l, o alcuni suoi tratti siano paralleli
all'asse x o all'asse y. Ad es. in figura rappresentata una linea
parallela nel tratto AB all'asse y e nel tratto CD parallela all'asse
x. Dato che gli integrali curvilinei hanno tutte le propriet degli
integrali definiti ordinari (si riducono ad essi) allora possiamo scrivere
ma nel tratto AB x=cost. → dx=0
e nel tratto CD y=cost. → dy=0; dunque
Circuitazione
Un integrale curvilineo, cambia segno ma non cambia valore assoluto, se la linea di integrazione viene percorsa nei due sensi opposti:questa una propriet degli integrali definiti ordinari ai quali si riducono gli integrali curvilinei.
questo
perch per l'integrale definito
Un discorso a parte merita un cammino di integrazione costituito da una linea chiusa
Se si vuole indicare un senso di percorrenza si dovrebbe dire
se il senso di percorrenza quello indicato dalla freccia
se il senso di percorrenza quello opposto a quello della freccia
Di solito un integrale curvilineo esteso ad una linea chiusa viene indicato col simbolo e si legge "integrale esteso alla linea chiusa l" oppure "circuitazione" con questo simbolismo non si privilegia nessun senso di percorrenza della linea l.
Normalmente si assume come convenzionalmente positivo, quello giudicato antiorario da un osservatore al quale l'asse z entri dai piedi ed esca dalla testa quando esso e posto in piedi sul piano xy e si intende che gli assi xy siano orientati (come al solito) in modo tale che si assista ad una rotazione antioraria dell'asse x per farlo sovrapporre all'asse y.
Quando allora viene assegnato il calcolo di un integrale curvilineo esteso ad una linea chiusa bisogna operare in modo che la linea venga percorsa in senso positivo.
Ad es.:
Calcola lungo la circonferenza di equazione x2+y2=4.
Dall'equazione della linea y2=4-x2 si ha:
eq. arco ADB
eq. arco ACB
Lungo l'arco ADB
Lungo l'arco ACB Partendo da A e percorrendo la circonferenza in senso positivo deve essere
procedendo per sostituzione x=2sin(t) → dx=2cos(t)dt
Se avessi percorso la circonferenza in questione in senso contrario avremmo , invece, trovato -4π.
Linea di integrazione in coordinate parametriche
Se la linea di integrazione viene assegnata in coordinate parametriche
x=x(t) ; y=y(t) con t1≤t≤t2 .
eliminando la t fra le relazioni soprascritte si ottiene l'equazione della linea. Inoltre sappiamo che ad ogni valore di t, compreso tra t1 e t2; in particolare se per t=t1 e t=t2 si ottengono rispettivamente i punti A e B e se in tutto l'intervallo (t1,t2) le equazioni precedenti sono derivabili, allora :
Esempio: Calcola l'integrale
lungo la linea che unisce A(1,1) e B(4,2) di equazioni parametriche
x=2t2+t+1
y=t2+1
Determiniamo i valori di t che individuano A(1,1) e B(4,2). Nel caso
di A(1,1) occorre individuare il valore di t per il quale contemporaneamente
2t2+t+1=1 e t2+1=1 → la soluzione comune
t=0. Nel caso di B(4,2)
2t2+t+1=4 e t2+1=2 → t=1 la soluzione che
verifica entrambe le equazioni e pertanto individua il punto B.
Dalle equazioni parametriche si deduce: dx=(4t+1)dt e dy=2tdt
Interpretazione fisica dell'integrale curvilineo
Sul piano xy ipotizziamo una linea l di equazioni parametriche
x=x(t) ; y=y(t) con t1≤t≤t2
Preso un punto P su l, si può definire il vettore di posizione che ha punto di applicazione in O ed estremo in P quindi
dove il
versore (vettore unitario) indicativo l'asse x e il
versore per l'asse y;incrementando t di Δt si ha
Il vettore :
la direzione di secante alla linea l. Al tendere di Δt a zero il punto Q tende a P e la secante tende alla tangente in P; ne segue
poi
cio
se la linea l viene assegnata in coordinate parametriche x=x(t) ed y=y(t). Ipotizzando che la linea l possa essere descritta dalla funzione y=y(x):
Ritornando alla forma differenziale:
A(x,y)dx+B(x,y)dy [XI]
ipotizziamo A(x,y) e B(x,y) definite in ogni punto della linea l. Allora, queste due funzioni si possono interpretare come le componenti di un vettore
allora la [XI] viene generata dal prodotto scalare dei vettori
se il vettore v fosse una forza il prodotto scalare visto darebbe luogo al lavoro elementare dL compiuto dalla forza spostando il suo punto di applicazione dr lungo l.
integrando quest'ultima su tutta la linea abbiamo
che rappresenta il lavoro compiuto dalla forza spostando il suo punto di applicazione lungo tutta la linea l. In particolare, se fosse la forza che agisce sull'unit di massa, l'integrale:
Se fosse la forza che agisce sull'unit di carica elettrica, l'integrale
Sarebbe il lavoro compiuto dalla forza sulla carica q per spostarla lungo tutta la linea l.
Interpretazione geometrica dell'integrale curvilineo
L'integrale curvilineo ha anche un significato geometrico Facendo i soliti presupposti, cio che esista un legame y=ϕ(x) oppure x=ψ(y) e la linea γ di equazione z=f(x,y)=f[x,ϕ(x)] inoltre ipotizziamo a≤x≤b e c≤y≤d.
La superficie delimitata da l, γ ed i segmenti BC ed AD, si proietta
nel trapezoide A1B1C1D1
del piano zx e nel trapezoide A2B2C2D2
del piano yz; l'elemento dl ha per proiezioni sui due assi x ed y rispettivamente
gli elementi dx e dy.
La striscia MNPQ si proietta nelle due proiezioni M1N1P1Q1
ed M2N2P2Q2 dei piani xz
ed yz. Queste ultime due proiezioni hanno la caratteristica che : per
qualsiasi coppia x,y di dl la quota z=f(x,y) la stessa per la striscia
MNPQ e per le sue due proiezioni. Si verifica che per un certo x,y di
dl.
f(x,y)dx l'area della proiezione M1N1P1Q1.
f(x,y)dy l'area della proiezione M2N2P2Q2.
f(x,y)dl l'area della striscia MNPQ.
Se suddividiamo la linea l in infiniti elementi dl, sommando le infinite aree che si ottengono
l'area del trapezoide A1B1C1D1.
l'area del trapezoide A2B2C2D2.
l'area della superficie ABCD.
In quest'ultimo caso bisogna ricordarsi che
se l ha equazione y=ϕ(x) con a≤x≤b
se l ha equazione x=ψ(x) con c≤y≤d
se l ha equazione parametrica x=x(t) ; y=y(t).
Ne consegue che se l viene assegnata in forma cartesiana
[XII]
mentre se viene assegnata in forma parametrica
[XIII]
Esempio:
Calcola lungo il percorso pi corto che unisce i punti A(3,4) e B(4,3) della linea l di equazione x2+y2=25.
Possiamo trattare la circonferenza x2+y2=25 con
le sue equazioni parametriche
x=5cosθ → dx=-5sinθ·dθ
y=5sinθ → dy=5cosθ ·dθ
Troviamo I valori di θ che individuano I punti A e B . Per individuare A(3,4) deve essere simultaneamente:
In modo analogo per individuare B(4,3)
La strada pi corta quella che partendo da A(θ1=53,13 ) conduce a B(θ2=36,87 ) quindi l'integrale diventa:
NB:dl viene in questo caso ottenuto osservando che
Lunghezza di una linea curva piana
La [XII] e la [XII] diventano per f(x,y)=1
se l'equazione assegnata in forma parametrica y=ϕ(x) o x=ψ(x) si ha
[XIV]
se l'equazione assegnata con le sue equazioni parametriche x=x(t) ed y=y(t)
[XV]
Esempio: trovare la lunghezza della linea curva piana le cui equazioni parametriche sono:
tra i punti corrispondenti
Applicando la [XV] ottenendo
avremo
Integrali curvilinei indipendenti dal percorso di integrazione
Consideriamo due punti: P e Q sul piano xy uniti dal cammino di integrazione l1 e l'integrale di linea
poi consideriamo l'integrale
calcolato sul cammino l2 sempre congiungete P a Q.
Si possono considerare anche altri percorsi l3, l4,.. , ln che congiungono P a Q; se risulta:
I1=I2=I3= =In
Pu essere ragionevole pensare che l'integrale non dipenda dal percorso di integrazione.Si può dimostrare che se
cio se la circuitazione della forma differenziale A(x,y)dx+B(x,y)dy nulla allora l'integrale
dove l una qualsiasi linea che unisce i due punti P e Q non dipende
da l, ma solo dagli estremi Pe Q.
Infatti basta pensare di percorrere l1 in senso positivo
(da P a Q) ed l2 in senso negativo (da Q a P) e si ha:
Questo vale per gli integrali curvilinei la cui funzione integranda
A(x,y)dx+B(x,y)dy un differenziale esatto.
Affinch l'espressione A(x,y)dx+B(x,y)dy sia un differenziale esatto,deve
esistere una funzione z=f(x,y) tale che
se queste sono valide, si può osservare che
Per cui, la forma A(x,y)dx+B(x,y)dy un differenziale esatto se si verifica:
L'integrale curvilineo di un differenziale esatto non dipende dal percorso di integrazione ma dagli estremi di tale percorso.
Integrale curvilineo nello spazio - lunghezza di una linea sghemba
Le
equazioni parametriche di una linea γ nello spazio tridimensionale
sono:
x=x(t)
y=y(t) z=z(t)
con t1 ≤ t ≤ t2. Nei punti di questa linea
supponiamo siano definite tre funzioni continue
A(x,y,z); B(x,y,z); C(x,y,z) [XVI]
Un qualsiasi punto P di γ ha coordinate x(t), y(t), z(t). Queste coodinate possono essere interpretate come le componenti del vettore posizione quindi risulta essere
[XVII]
le tre funzioni [XVI] a loro volta possono interpretarsi come le componenti di un vettore definito come
differenziando entrambi i membri della [XVII] otteniamo
tangente in P alla linea γ e avente modulo
il prodotto scalare tra e ci permette di ottenere la seguente forma differenziale lineare:
[XVIII]
Questo prodotto scalare, fornisce il lavoro compiuto dal vettore per lo spostamento infinitesimo lungo la linea γ del punto di applicazione di ; cio :
Per ottenere il lavoro compiuto lungo tutta la linea γ dobbiamo fare l'integrale:
Il modo meno faticoso per calcolare quest'ultimo integrale quello di renderlo funzione del parametro t.
Il prodotto scalare tra due vettori, si sa che dato dal prodotto dei moduli dei due vettori per il coseno dell'angolo compreso tra loro.
quindi se per ipotesi ed tangente a γ in P (α=0) si ha
fornisce la lunghezza della linea γ
Se γ viene data in forma parametrica quindi
Se invece γ viene assegnata in forma cartesiana con y=ϕ(x) e z=ψ(x) a≤x≤b si ha:
con