Componenti elettrici e meccanici
I circuiti elettrici possono essere schematizzati come costituiti da componenti ideali:generatori, condensatori, resistenze ed induttori. I generatori di tensione e di corrente possono essere intesi come componenti attivi, gli altri sono invece componenti passivi. Indicando con v(t) e con i(t) la corrente e la tensione che li attraversa, valgono le seguenti relazioni:
Resistore |
|
Induttore |
|
Condensatore |
Ricordando sempre che il resistore è un componente dissipativo mentre induttore e condensatore sono elementi conservativi.
come nei sistemi elettrici, anche nei sistemi meccanici (ad un solo grado
di libertà) si possono individuare gli elementi ideali che li costituiscono,
infatti a parte i generatori di forza o di velocità si hanno:
- Lo smorzatore; elemento di attrito dissipativo avente simbolo β
dato che il suo parametro caratteristico è il coefficiente di attrito
viscoso [Forza/Velocità].
- La massa, elemento conservativo con simbolo m con dimensioni [Forza/accelerazione].
- La molla, anch'essa elemento conservativo con simbolo k, coefficiente
di elasticità con dimensioni [Forza/Spostamento].
Per questi tre componenti, indicando con F(t) la forza ad essi applicata e con w(t) la velocità, valgono le seguenti relazioni:
Smorzatore |
|
Massa |
|
Molla |
Nel caso della massa si ricorda che con
mentre per la molla si ha essendo
Di seguito è disegnato un sistema meccanico dove la massa m è
mobile lungo la retta x; è soggetta ad una forza F(t) alla quale si oppongono
la forza elastica di richiamo -kx e lo smorzamento viscoso -βw.
I tre componenti sono rigidamente collegati fra loro e hanno
la stessa velocità w:
Deve essere applicato il principio di D'Alembert per ottenere l'equazione del moto
ordinando
chiamando ovviamente w la
velocità.
Notiamo la completa analogia con i casi elettrici:
analogia forza/flusso
analogia passante/traversa:
La prima scelta (forza/tensione, velocità/corrente) è nota come analogia forza/flusso, mentre la seconda scelta (forza/corrente,velocità/tensione) è chiamata analogia passante/traversa.
Pur essendo il modello forza/flusso più intuitivo, l'analogia più usata è quella passante/traversa dalla quale è poi possibile ottenere uno schema forza/flusso applicando il principio di dualità.
Per entrambe le analogie, il sistema fisso di riferimento corrisponde alla terra in senso elettrico, inoltre la posizione della massa è sempre misurata rispetto ad un, sistema di riferimento, per cui il condensatore o l'induttore equivalenti devono sempre avere un morsetto collegato a terra (si deduce che ci possono esistere circuiti elettrici a cui non corrisponde nessun sistema meccanico analogo).
Sistema molla-smorzatore
Al punto A equivale un nodo elettrico in cui confluisce un generatore di corrente di valore F, una induttanza di valore 1/k ed una resistenza di valore 1/β. Tutti e tre i bipoli sono collegati con un terminale di terra.
Sistema massa-smorzatore
La massa m equivale ad una capacità connessa con un estremo a terra in parallelo ad un generatore di corrente di valore F e ad una resistenza di valore1/β.
Sistema massa-molla-smorzatore
Il punto A equivale ad un nodo in cui confluiscono il generatore di corrente associato alla forza F, una capacità di valore m, una resistenza 1/β ed una induttanza 1/k. Tutti i bipoli hanno il secondo terminale collegato a a terra.
Sistema articolato
In presenza di più elementi, ad ogni massa
del sistema meccanico, corrisponde un nodo della rete elettrica
equivalente, per cui si avranno soltanto i nodi (1) e (2) associati rispettivamente
alle masse m1 ed m2.
La massa m1 e la forza F corrispondono ad una capacità di valore
m1 e ad un generatore di corrente F connessi fra il nodo (1) e la terra.
La massa m2 e la molla k2 equivalente equivalgono
ad una capacità di valore m2 e ad una induttanza di valore
1/k2 tra il nodo (2) e la terra.
Infine la molla di costante k1 e lo smorzatore equivalgono
ad una induttanza 1/k1 e a una resistenza 1/β connessi
tra i due nodi (1) e (2). Pertanto:
Sistemi idraulici
I sistemi idraulici sono dei particolari sistemi meccanici, ma in questo caso preferiamo considerarli una categoria a se stante. Gli elementi fondamentali di un sistema idraulico sono le condotte, i serbatoi e le valvole.
Condotte
Supponiamo che le condotte siano a sezione costante, fatta eccezione per qualche tratto dove si ammette una riduzione di sezione dovuta ad una valvola. Le condotte possono anche non essere orizzontali e presentare tratti in salita o in discesa. Per questo motivo si preferisce descrivere il moto del fluido usando un'altezza invece che la pressione.
Si suppone Q=costante in ogni sezione della condotta.
Se Q=0 l'altezza, misurata in tutti i tubi piezometrici è la stessa.
Se Q>0, la differenza delle altezze piezometriche hi ed hj
relative a due tubi Ti e Tj è funzione della variabile
Q.
Questa funzione, oltre ad essere nulla per Q=0 è sempre crescente all'aumentare di Q. Si può dunque scrivere:
Dove R è la resistenza idraulica; questa resistenza si intende distribuita sui tratti lineari della condotta, mentre è detta concentrata in prossimità di una strozzatura della sezione dovuta ad esempio alla presenza di una valvola.
Nel seguito metteremo questa formula in analogia con la legge di Ohm ai capi di un bipolo resistivo.
Serbatoi
In figura è disegnato un serbatoio di sezione S mantenuta costante lungo la sua altezza.
dalla definizione di portata volumetrica
se la sezione S del serbatoio è costante, portando la relazione in termini infinitesimali:
è qui evidente l'analogia con la relazione fra tensione e corrente ai capi di un condensatore:
Valvole
Nel disegno sopra riportato, nel tratto di tubazione fra T3 e T4 è presente una valvola per tale tratto è prevista la forma :
Con R resistenza idraulica concentrata dovuta alla valvola. ma questa è valida solo nel caso che l'apertura della valvola rimanga costante; al variare di tale apertura, R varia. La forma precedente, deve essere corretta come :
con δ costante di proporzionalità ed a il grado di
apertura della valvola.
Ovviamente deve essere 0 a 1 con a=0=valvola chiusa e a=1=valvola completamente
aperta.
Per a=0 deve essere Q=0 ed hi-hj può assumere valori
diversi a secondo di condizioni imposte dall'esterno, mentre per a=1 la
caduta di pressione è trascurabile e deve risultare hi-hj=0.
L'equazione linearizzata ottenuta può essere ritenuta accettabile per
variazioni contenute abbastanza lontane dagli estremi della corsa.
Il grado di apertura può essere rappresentato come una opportuna funzione
crescente della posizione angolare dell'albero meccanico che comanda la
valvola.
imponendo una proporzionalità l'equazione precedente diventa:
con
Tra le grandezze idrauliche e quelle elettriche si possono stabilire le corrispondenze:
Grandezza idraulica | Grandezza elettrica |
portata Q | corrente i |
altezza h | potenziale v |
resistenza idraulica R | resistenza elettrica R |
sezione serbatoio S | capacità C |
Nella tabella non appare l'induttanza in quanto il suo analogo idraulico è rappresentato dall'inerzia delle masse dei liquidi nelle condotte che nella maggior parte dei casi pratici è trascurabile.
Per rappresentare il circuito elettrico di un sistema idraulico, bisogna tener presente che un circuito elettrico è sempre chiuso su se stesso, mentre il percorso di un fluido può non esserlo. Risulta dunque conveniente rappresentare l'analogo elettrico di ciascuno degli elementi idraulici come un quadripolo; si hanno i seguenti circuiti equivalenti.
Condotta
|
Serbatoio
|
Valvola
|
Come si vede nell'ultimo caso è presente un generatore di tensione dipendente dall'angolo di apertura della valvola.
Ad esempio, per determinare il circuito elettrico analogo di un serbatoio con valvola di accesso
Si collegano in serie i doppi bipoli elettrici relativi al serbatoio e alla valvola, ottenendo il circuito elettrico analogo riportato. |
Un altro esempio consiste nel determinare il circuito elettrico equivalente del seguente sistema
si considerano i due serbatoi S1 es S2 assimilabili a due capacità, mentre i due tratti di tubo equivalgono a due resistenze R1 ed R2.
La portata del tubo Q1 del fluido convogliata nel serbatoio
di ingresso diventa un generatore di corrente che alimenta il circuito
elettrico.
Poiché il riferimento di livello a partire dal quale si misurano le altezze
piezometriche è arbitrario, esso si può sempre scegliere in modo da porre
h3=0.
In questo modo i due morsetti di uscita del circuito elettrico possono
essere collegati da un corto.