Tecniche di trasmissione
Nelle telecomunicazioni, vengono applicate, principalmente, due tecniche:
- Tecnica FDM, applicata ai sistemi in banda traslata.
- Tecnica TDM, applicata a sistemi in banda base.
Entrambe riescono a trasmettere N comunicazioni sullo stesso supporto
trasmissivo come ad esempio il doppino telefonico. La gestione di queste
tecniche è affidata ai multiplexer
(MUX).
I multiplexer sono dispositivi che permettono a più linee, a bassa o a
media velocità, di usare congiuntamente un'unica linea ad alta velocità;
essi svolgono due funzioni:
- combinano più canali dotati di di una certa velocità in un unico canale
di comunicazione ad una velocità superiore.
- separano dai canali ad alta velocità i canali a più bassa velocità in
esso contenuti.
Tecnica FDM
La tecnica FDM (Frequency Division Multiplexing) viene impiegata per minimizzare i costi delle linee telefoniche e ottimizzare l'impiego di mezzi trasmissivi (doppini, fibre ottiche, ponti radio).
I MUX FDM abbinano la larghezza di banda a disposizione 3100Hz della linea telefonica ad un certo numero di sottobande, ciascuna di queste sottobande diventa un canale autonomo di comunicazione che permette la comunicazione fra due sistemi.
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La multiplazione, consiste nel traslare la banda base della fonia tramite un segnale a frequenza fissa detta frequenza vettrice, serializzando gli N segnali in N canali distinti di frequenza. I segnali serializzati che occupano sottobande diverse vengono poi inviati su un unico supporto (mezzo trasmissivo) a larga banda.
In ricezione viene effettuato il processo inverso: i segnali vengono ripartiti per far giungere a destinazione i segnali sorgente.
I segnali di ogni canale, modulano in ampiezza la frequenza vettrice (frequenza portante) il risultato è una traslazione dello spettro del canale modulante. La banda traslata di ciascun canale deve essere distante da quelle adiacenti di una quantità pari almeno alla banda fonica (per evitare sovrapposizioni).
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Per risparmiare spazio, la modulazione di ampiezza effettuata è di tipo SSB (banda laterale unica)
Dall'immagine riportata, risulta che la banda di guardia tra una canale e l'altro è di circa 900Hz
La trasmissione, viene effettuata da un modulatore bilanciato seguito
da un filtro passa banda, centrato sulla banda da selezionare, la risultante
è uno spettro costituito da un'unica banda, senza frequenza portante (SSB).
Tecnica TDM
Nella tecnica FDM, N segnali possono essere trasmessi su un unico supporto
fisico a patto che essi siano collocati in N bande di frequenza diverse
e disgiunte.
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Al contrario, nella tecnica TDM (Time Division Multiplexing) gli N segnali occupano la stessa banda, ma per la loro trasmissione simultanea, occorre impiegare diversi intervalli di tempo.
Per eseguire questa operazione è indispensabile rendere discreti i segnali analogici. L'esecuzione di multiplazione su due segnali è rappresentata sotto.
Nella tecnica TDM il dominio del tempo viene suddiviso in tante finestre
( o slot) dove vengono collocati i campioni dei segnali da trasmettere.
Si intuisce che oltre ad apparati di multiplessaggio devono essere presenti
anche dispositivi di campionamento.
Queste tecniche, a partire dagli anni 80, hanno ricevuto un forte impulso
grazie all'introduzione dell'elettronica digitale che ha permesso un miglioramento
del rapporto S/N e la possibilità dell'uso di segnali digitali per la
trasmissione di dati. La trasformazione di un segnale analogico in un
segnale digitale non può prescindere dai seguenti processi:
- Campionamento.
- Quantizzazione .
- Codifica.
Campionamento
Consiste nel prelevare delle porzioni di segnale in un intervallo di tempo di durata . molto piccola ad intervalli Tc. Per far si che sia possibile ricostruire il segnale campionato in ricezione, è necessario che venga rispettato il teorema di Shannon.
La frequenza di campionamento del segnale deve essere maggiore di 2 volte la massima frequenza del segnale da trasmettere:
La relazione fra la banda di trasmissione B del segnale TDM e la banda passante W del segnale analogico campionato sarà:
Ci si deve poi ricordare dei seguenti teoremi:
Teorema del campionamento per i segnali Passa Basso
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Teorema del campionamento per i segnali Passa Banda
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con
e
con N intero qualunque compreso fra 0 e K.
Rapporto segnale/rumore
Se assumiamo che questi sistemi stiano campionando un segnale sinusoidale il rapporto segnale rumore è quantificabile come:
Quantizzazione
E' un processo che trasforma il segnale campionato in un segnale discreto, considerando che un segnale si può rendere digitale solo se è di tipo discreto ed è costituito da un numero finito di livelli di tensione. In questa fase, ogni campione viene associato ad un livello prestabilito, per eccesso o per difetto, ne risulta un segnale a gradini che approssima quello analogico.
Codifica
Dopo aver ricondotto 'a livelli' il segnale campionato, esso viene codificato; cioè, ad ogni livello viene attribuito un codice binario (simbolo).
La relazione fra L che è il numero di livelli (simboli) usati per la quantizzazione ed n il numero di bit che occorrono per la codifica è:
Viene così ottenuto un segnale binario che può dunque essere inviato lungo il canale di trasmissione.
L'intera catena di trasmissione può essere illustrata nel modo seguente:
In fase di ricezione deve essere eseguito il procedimento opposto: dopo aver ricavato il sincronismo del segnale in arrivo questo stesso deve essere decodificato e ricampionato per permetterne l'uso.
Classificazione dei sistemi a divisione di tempo:TDM
Per modulare il segnale possono essere usate tre modalità
- PAM (Pulse Amplitude Modulation) dove l'informazione trasportata risiede nell'ampiezza degli impulsi che hanno tutti la stessa durata.
- PDM (Pulse Duration Modulation) l'informazione risiede nella durata degli impulsi che hanno tutti la stessa ampiezza.
- PPM (Pulse Position Modulation) 'informazione trasmessa risiede nella posizione degli impulsi che hanno tutti la stessa durata e la stessa ampiezza.
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Negli intervalli di tempo rimasti liberi fra una coppia di impulsi adiacenti è possibile inserire altri impulsi, andando così a costituire una trasmissione multicanale.
Oltre a queste metodologie è stata poi sviluppata quella che può essere considerata la modulazione digitale per eccellenza: la tecnica PCM (Pulse Code Modulation) (1958) realizzata con sequenze di impulsi tutti della stessa ampiezza.
In questa modulazione l'informazione risiede nella combinazione di codice trasmessa.
Sulla PCM sono basati i moderni sistemi di trasmissione