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Esperimento di rete elettrica passiva in corrente continua.

Si seleziona il generatore di tensione e lo si trascina su una delle celle della griglia. Se col mouse facciamo click col pulsante dx sul componente inserito; dovrebbe apparire il menu flottante indicato nella figura a destra, fra i comandi disponibili c'è la possibilità di ruotare il componente (rotate). Possiamo così orientare il componente come indicato in figura.


Inseriamo, ora nella cella a fianco del generatore di tensione una resistenza che possiamo ruotare col metodo visto prima. I due componenti (generatore DC e resistenza) sono automaticamente connessi.


Portando il mouse in prossimità dell'estremità della resistenza appare un punto rosso. Basta premere il pulsante sn del mouse e trascinare in prossimità della seconda resistenza per congiungere i due componenti con un filo.


In basso, sotto la seconda resistenza va inserito il collegamento a massa, per dare al circuito la possibilità di chiudersi, questo è evidenziato nella figura a sn. Nella figura dx si vede come sia stato inserito un voltmetro sonda (probe) per misurare la tensione in quel punto del circuito .


Facendo click col pulsante dx del mouse, sul voltmetro appena inserito possiamo decidere quale possa essere l'intervallo di tensione monitorato in uscita. Nel nostro caso decidiamo per 0-5V ci aspettiamo, infatti, una tensione di uscita di 2.5V, in quanto le due resistenze sono uguali e il circuito funziona come partitore di tensione .


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Un valore preciso della tensione si ottiene cliccando sul pulsante Stop, indicato nella figura sotto e poi facendo clic col pulsante dx del mouse in corrispondenza del voltmetro (probe).


Appare, in questo caso, un menu flottante, sul quale seinfoamo la voce "Info".


Nella figura a sn ci appare il risultato inequivocabile. Ovviamente specificando dei diversi valori per i componenti si potranno verificare risultati diversi. Infatti facendo clic dx col mouse sul generatore di tensione continua, seinfoamo "Properties" dal menu flottante .


Il valore della tensione erogata dal generatore può essere modificato attraverso questa finestra di dialogo Lo stesso metodo può essere applicato nel caso delle resistenze e di tutti gli altri componenti .


A volte i circuiti non sono così semplici, nella figura a sn viene messo in evidenza un circuito costituito da tre maglie e da due nodi. Normalmente l'analisi di questo circuito viene effettuata con le leggi di Kirchoff e con la risoluzione di un sistema di tre equazioni indipendenti solo per il calcolo delle correnti circolanti. Noi possiamo implementarlo sulla matrice, impostare il valore dei componenti e verificare il valore delle variabili che ci interessano .






In questo caso è sufficiente lasciare una cella di spazio fra le resistenze e il nodo (Wire connector). Si faccia attenzione a tracciare i fili fra il terminale della resistenza e il lato della cella del nodo più vicino alla resistenza.


Nella figura a sn viene riportato il circuito completo. Come si può intuire i generatori sono dotati di un solo polo: è come dire che essi sono collegati automaticamente a massa ( 0 V ) sul secondo loro polo. Questo, invece non vale per le resistenze e per gli altri componenti circuitali (Diodi, Amplificatori, etc..). Si può notare come si possano usare anche altri tipi di generatori per il regime alternato: generatori di onda sinusoidale e quadra .

 


 
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